Il primo libro di cui ho scelto di
parlarvi è l'ultimo libro che ho letto. Ormai sono più di due settimane che ho
chiuso l'ultima pagina ma il ricordo e le sensazioni che mi ha lasciato sono
ancora vive in me. Si è inoltre instaurato un legame affettivo per il fatto che
mi è stato regalato ma questo non ne condiziona la mia opinione. Dunque, una
breve presentazione e poi le mie impressioni.
Autore: Susan Vreeland
Editore: BEAT
Pagine: 507
Prezzo: 9.00€
Trama:
È il 1880 a Parigi e Pierre-Auguste
Renoir, i pennelli nella mano destra e l'astuccio ereditato da Claude Monet
nella sinistra, è appena giunto sulla terrazza della Maison Fournaise, una
locanda amata dagli artisti dove si può mangiare, dormire o affittare una
barca. Alphonsine Fournaise, la figlia del padrone della locanda, l'ha condotto
fin lì per mostrargli un tratto della Senna dove le due rive offrono un
paesaggio incomparabile allo sguardo di un pittore. La blusa a righe e il
costume da bagno aderente sulle sue curve procaci, Alphonsine allarga le
braccia davanti alla meraviglia che si spalanca non appena scosta la tenda a
righe grigie e rosso corallo. Le canoe affiancate lungo la riva spiccano sul
verde scuro dell'acqua. Sulla riva orientale una locanda, con i muri bianchi e
il tetto di tegole rosse, è illuminata dal sole pomeridiano. Più a valle, un
cantiere si allunga sul fiume circondato di barche, e qua e là si vedono case
di contadini accoccolate accanto ai loro orti. In che modo Renoir potrebbe ritrarre
quel magnifico luogo in cui la città incontra la campagna? Dipingendo alla
maniera degli impressionisti una scena da ballo su una delle rive? Oppure una
gita in barca con poche, veloci pennellate? Così Susan Vreeland immagina, nelle
pagine che seguono, la nascita di una delle opere fondamentali
dell'impressionismo, Il pranzo dei canottieri, un quadro in cui Renoir celebra
se stesso come il pittore per eccellenza della joie de vivre, del sentimento
gioioso della vita.
"Guardatevi
intorno. Guardate i colori dell'acqua che fremono come seta marezzata, il
reticolo di ombre disegnato dai rami, il germano reale dalla testa iridescente.
Non sembra in posa pper me, con la luce che danza sull'anello bianco del collo?
E voi, con i capelli che spuntano dal cappellino. Vita! L'incanto della vita!
Se dovessi dipingere quello che veno in quest'istante, non sarebbe una mia
invenzione, ma un dono...di Dio, se volete, o del flusso incessante della vita.
Perchè non dovrei pensare che tanta bellezza sia stata creata apposta per
me?"
Devo ammettere che inizialmente ero un po' scettica su questo libro. Non mi ero mai confrontata con questo genere letterario e, per quanto avessi sentito pareri positivi, avevo paura che potesse risultarmi pesante o noioso.
Già dalle prime pagine mi sono però ricreduta,
finendo così per essere travolta dal magico mondo impressionista e dal clima
della Parigi di quegli anni.
Renoir è un pittore scapestrato, senza un
soldo, quasi arreso difronte all'inevitabile rottura del movimento Impressionista.
Le parole di Zola arrivano per lui come una pugnalata allo stomaco:
"L'uomo di genio non è ancora apparso fra loro ... I loro dipinti non
appaiono all'altezza del compito che essi stessi si sono attribuiti. A dispetto
dei loro sforzi, non sono ancora riusciti a compiere l'impresa. Gli
impressionisti paiono dei balbuzienti, incapaci di trovare le parole".
Un'amara verità questa, che però riesce a far scattare in Auguste la voglia di
far ricredere lo scrittore e di creare quel grande capolavoro che frulla nella sua
testa da ben dieci anni.
Il luogo prediletto sarà la terrazza della
Maison Fournaise, mostratagli dalla dolce Alphonsine, figlia del gestore. I
modelli saranno alcuni dei suoi amici più cari e gli imprevisti saranno tanti:
la mancanza di soldi, il poco tempo per la realizzazione, i dolori alla mano,
la ricerca della modella perfetta, il problema delle 13 persone sedute intorno
ad una tavola. Sembra che tutto sia a sfavore di quest'opera e Renoir sarà spesso combattuto con il voler mollare tutto.
Il romanzo ti coinvolge, ti porta proprio su quella terrazza, tra il baccano e la gioia di vivere tipica dell'epoca. Ti sembra di essere parte di quel 'nous', di quel noi a cui spesso fa riferimento Alphonsine; un senso di appartenenza, un essere indispensabili, proprio come un tassello di un puzzle, per la riuscita del capolavoro. Ed è proprio questo aiuto reciproco che porterà alla fine Renoir a completare la grande opera che è "Le déjeuner des canotiers".
La Vreeland riesce in modo magnifico a
descrivere i vari personaggi, lasciando a loro il giusto spazio, la giusta quotidianità e dandoci le giuste informazioni, senza eccedere e senza tralasciare.
Ma quello che in modo maggiore risalta è lo spirito di Renoir e quanto la pittura significhi per lui. "I dettagli mi si rivelano man mano che
dipingo. Continuo a fare nuove scoperte fino alla fine. A volte le cose più
importanti vengono fuori per ultime." La pittura come una continua
scoperta del mondo esteriore e di se stesso. La pittura come scoperta dell'amore. "Non
riesco a dipingere una donna di cui non sono innamorato." ripete spesso Renoir. Ogni pennellata
gli rivela una nuova caratteristica della donna che dipinge: una sfumatura sul
vestito, il colore delle labbra, il riflesso della luce sulla pelle.
Un romanzo che dunque non è solo il racconto di un'opera ma anche una storia d'amore: quello per la vita, quello per la pittura, quello per le donne...o forse per una donna.
Un romanzo che dunque non è solo il racconto di un'opera ma anche una storia d'amore: quello per la vita, quello per la pittura, quello per le donne...o forse per una donna.
Uno dei personaggi che ho preferito, a parte quello di Renoir, è quello di Alphonsine: una donna forte, allegra, curiosa e anche molto intelligente, e che a volte si lascia andare alla malinconia creata dai ricordi.
Per concludere mi sento di consigliare questo libro a chiunque voglia, con un romanzo coinvolgente, avvicinarsi al mondo impressionista.
VOTO:
"Per me un quadro dovrebbe essere
piacevole,
allegro e bello, si bello!
Ci sono già troppe cose sgradevoli nella
vita
per crearne di nuove."
Pierre-Auguste Renoir
Ah che bello!!!La Vreeland rientra proprio nei miei gusti *-*...ho Una ragazza da Tiffany in libreria ma devo ancora leggerlo, lei è una delle tante scrittrici che mi attira molto!!! ^^
RispondiEliminaBellissima recensione....
Grazie mille :) Io l'ho scoperta con questo libro e l'ho amata subito, infatti spero di riuscire a recuperare presto tutti i suoi libri! Il prossimo sicuramente sarà 'La Passione di Artemisia' che tra tutti dicono sia il più bello! Aspetto la tua recensione di 'Una ragazza da Tiffany' appena lo leggerai :D
EliminaMi incuriosisce molto il romanzare la vita dei pittori famosi! Su questo filone ne lessi tempo fa uno bellissimo, La lunga attesa dell'angelo di Melania Mazzucco, in cui il protagonista è Tintoretto... Te lo consiglio!
RispondiEliminaInvece della Vreeland vorrei leggere La passione di Artemisia è quello che mi ispira di più anche perché amo la vera storia della pittrice..
Grazie per il consiglio...non conoscevo quel libro dunque sono andata a cercarlo, rientra nei miei gusti e finisce dritto dritto in wishlist :)
EliminaLa passione di Artemisia, da quello che ho potuto vedere nel web, viene considerato il suo migliore. Ispira molto anche me infatti l'ho ordinato da Libraccio e sicuramente lo leggerò prossimamente. :D
bene, bene... un blog che parla di libri, ergo... ottimo presupposto.
RispondiEliminaGrazie :)
Eliminaciao Martina :D le piumine anche tu? *_* le adoro, adoro la tua grafica!! Carinissima *___*
RispondiEliminaBella recensione, non conoscevo questo libro. Non sono sicura che per il momento lo leggerò, non è proprio il genere che solitamente leggo. Però me lo segno nella mia lista infinita di libri da leggere, non si sa mai :)
Si, anche io come te ho le piumine! Sono contenta che la grafica ti piaccia...in realtà inizialmente non avevo idea di come farla, poi ho visto questo pattern carinissimo che ho usato come sfondo e mi sono lasciata ispirare *.*
EliminaMagari se una volta avrai voglia di un libro 'diverso' potrai farci un pensierino :D Anche io segno libri su libri, per ognuno poi arriverà il momento giusto!